mercoledì 12 ottobre 2011

Lezione 21...Baricco e la poesia della musica.

Ci sono film che hanno in sé la capacità di creare delle suggestioni che vanno al di là delle tue aspettative. 
E' il caso di "Lezione 21" di Alessandro Baricco del 2008. Questo film già in partenza aveva degli ottimi presupposti. La regia di Baricco che si improvvisava regista per la prima volta ( con mia grande curiosità), Noah Taylor che avevo già avuto modo di apprezzare in "E morì con un felafel in mano" ed inoltre parlare di musica. 
Quello che ho trovato più sorprendente è stata la capacità di questo scrittore che io amo da anni di riuscire a trasporre in maniera eccellente il mondo onirico e visionario dei suoi libri su pellicola. L'ha fatto con l'ironia e la poesia tipiche della sua scrittura.
La suggestione creata dai paesaggi essenziali quasi rarefatti, dalla costruzione di personaggi folli, fuori dalle righe, improbabili e proprio per questo incredibilmente genuini e dal racconto che si svolge su diversi piani narrativi, riesce a lasciare una traccia che rimane nel tempo. 
Inoltre è riuscito in una sola scena a compiere un'ardua impresa...far vedere la musica...




2 commenti:

  1. Bellissimo post, bellissimo film, bravissimo lui. Concordo con te è riuscito a far vedere la musica ♥♫.
    "La mia in realtà non è una scuola di scrittura, ma una scuola di narrazione e agli allievi insegniamo a narrare, poi loro da lì possono diventare scrittori, giornalisti, sceneggiatori, pubblicitari… Ciò che hanno in comune tutti questi mestieri è la matrice della narrazione. Io poi, di volta in volta, non riesco a insegnare sempre la stessa cosa, ma mi scelgo una materia diversa ogni anno, ma cerco sempre di insegnare il rispetto per quel gesto, per il narrare: che lo prendano sul serio, si divertano, ma che abbiano anche un particolare modo di stare al mondo, dandogli a volte le spalle e sono molto contento quando vedo che alcuni allievi sanno stare “dentro” al mestiere che hanno scelto di fare. Sono convinto di non essere influenzato minimamente dalla pressione del mercato quando scrivo. Se si ha un talento, il gesto che è legato a questo talento, che sta al fondo dell’azione, è comunque autistico. Il cuore di quest’esperienza è in un certo senso un tratto malato: c’è una forza obiettiva di questo gesto che ti porta via dal potere d’influenza di tutto il mondo, i critici, i modelli… è un momento che obiettivamente ti risucchia via. È pur vero che poi ti chiedi se piacerà, ma solo dopo." Alessandro Baricco.
    Baci e buon sabato.
    Nadia

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  2. Grazie per questo commento...sapevo dei corsi di scrittura creativa di Baricco, ma conosco poco su questo argomento. Non vedo l'ora esca il suo nuovo libro per poterne parlare :X.

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