sabato 16 giugno 2012

L'incontro con Michela Murgia


Nella splendida cornice del Parco di Monte Claro, in cima alla montagna...sì  per noi sardi quella è montagna ;) dove pochi mesi fa è stata inaugurata la Biblioteca Provinciale, ieri ho avuto l'immenso piacere di assistere alla presentazione del nuovo libro di Michela Murgia "L'Incontro" edito da Einaudi. Ad accompagnare Michela in questo viaggio dentro al libro il giornalista e scrittore Francesco Abate. Insieme ci hanno regalato dei momenti di puro divertimento...le loro scherzose schermaglie sono state puntualmente "condite " dall'ironia che contraddistingue Michela e ho avuto modo di apprezzare ogni volta che ho avuto l'occasione di leggerla o incontrarla. 
"L'incontro" è un libro che ha il profumo dell'estate e il sapore dell'infanzia...ma non di un'infanzia qualunque. Dell'infanzia dei "Noi" e io ho la fortuna di appartenere a quel "Noi" che l'hanno trascorsa per strada, in piena libertà, circondati dalla natura. 
Ma non è solo questo "L'incontro". E' anche la rivelazione che alcune dinamiche della natura umana sembrano tacitamente codificate. Nascono e vivono dentro di noi senza alcun bisogno che qualcuno ce le insegni. La percezione della differenza tra il Noi e gli Altri che ci accompagni da tutta una vita o ci si presenti all'improvviso non ha bisogno di essere spiegata.

"Non c'è stato di famiglia che possa vincere la battaglia contro i pomeriggi di sole estivo in cui si è riusciti a infilare il primo pallone in porta tra le grida dei compagni, o liberato insieme una libellula gigante entrata per sbaglio in un retino per farfalle. Cosa può il richiamo del proprio sangue contro la consapevolezza di essere stati la causa involontaria del primo sangue versato dal ginocchio di un amico? Nessun Natale trascorso in famiglia compete dentro all'anima con il vento in faccia di certe discese in bicicletta senza mani, col riflesso della treccia scura che dondola sulla schiena della bambina più bella o con la rovente vergogna di un giornale per adulti trovato tra gli sterpi e sfogliato insieme in silenzio, attoniti.  In quelle verginità perdute c'è il segreto patto dei veri complici, il potere normativo delle prime consapevolezze comuni, contro le quali non esiste famiglia che possa pretendere maggiori diritti. Così li senti davvero certi adulti nei bar, uomini fatti e disfatti mille volte nella vita, vantarsi ancora tra di loro dei legami nella strada dell'infanzia - abbiamo fatto il gioco insieme - come di un parto condiviso." (L'incontro - Michela Murgia - Einaudi).

mercoledì 14 marzo 2012

Paolo Fresu & Omar Sosa a RaiTunes

Un'altra bellissima puntata di suggestioni in musica a RaiTunes...stavolta, ospiti di Alessio Bertallot, Paolo Fresu e Omar Sosa.


Un estratto del live dal canale youtube di Alessio Bertallot.



Il link del sito ufficiale di RaiTunes con i podcast delle puntate SITO UFFICIALE

lunedì 12 marzo 2012

James Taylor & His Band


James Taylor & His Band (James Taylor voce e chitarra, Steve Gadd alla batteria, Jimmy Johnson al basso, Jaff Babko al piano). Dal Teatro delGiglio di Lucca il concerto del 10 Marzo 2012 trasmesso da Radio2 live.



venerdì 9 marzo 2012

Paolo Fresu & Omar Sosa a Caterpillar



Oggi ospiti a Caterpillar su Radio due Paolo Fresu & Omar Sosa. In attesa del concerto di stanotte al Blue Note di Milano per presentare "Alma" hanno eseguito alcuni brani dal vivo. 





venerdì 2 marzo 2012

Baricco a RaiTunes



Appurato che solo la radio offre varietà di programmi e libertà nella sperimentazione, dopo averla snobbata per anni la sto riscoprendo o meglio scoprendo. 
Nella puntata di ieri di RaiTunes condotta da Alessio Bertallot, era ospite Alessandro Baricco. Potevo perdermela? Ovviamente no! Esperimento interessantissimo e suggestivo quello di ieri in cui alla lettura di alcuni brani tratti da "Mr. Gwyn" e "Moby Dick" si è unita la musica elettronica.





http://www.rai.it/dl/raitunes/page/Page-4982bb61-776f-4734-b6b9-d80cb1c28740.html

mercoledì 29 febbraio 2012

Psyco...

Samuele Bersani è uno di quegli artisti che seguo da quando ero una ragazzina e dall'inizio della sua carriera. L'ho sempre amato molto per la sua originalità non solo nella scrittura, ma nel modo di raccontare attraverso metafore surreali delle storie comuni. A volte semplici, a volte complesse. Mi piace la sua capacità di condensare in una canzone con veloci pennellate vizi e virtù, ma soprattutto vizi, della natura umana e del nostro Belpaese. Soprattutto ho sempre ammirato la sua idea di artista artigiano che scrive canzoni solo quando ha qualcosa da dire...ed ogni volta riesce ad incantarmi e sorprendermi. 
Psyco è un brano che mi ha commosso dal primo ascolto e per contrasto più l'ascolto e meno mi sento sola...


Psyco


Sono stato in cura per degli anni da un analista sordomuto
che mi aiutava con dei cenni  e molta buona volontà
a riprendermi dai traumi che avevo avuto in un'altra vita


Sono stato in cura per degli anni da un analista logorroico
che mi proibiva dei commenti quando  mi raccontava la
sua storia nei dettagli da paranoico senza prospettiva


C'è troppa pioggia e sto perdendo quota
attraversando vuoti d'aria tra le nuvole
se piango in acqua non si nota
e in mezzo agli altri si consiglia di sorridere


A volte io ho paura di voi più che della solitudine


Sono stato in fuga per degli anni, ero il fantasma di me stesso
un Don Giovanni nel deserto che si bruciava l'anima
Quante volte nei ricordi mi ero già perso, ma così mai prima
Sono stato solo per degli anni guardavo il mondo dagli specchi
che riflettevano i miei sbagli, tutte le mie fragilità
poi di colpo qui davanti con i tuoi occhi ho una via d'uscita


C'è poca pioggia e sto aspettando un fuoco 
una scintilla che mi accenda nella cenere
un'alba in questo buio cieco 
sulla tua pelle ritornare ancora a scrivere


A volte io ho paura che tu sia solo una mia immagine


Alle chitarra ho messo corde nuove
uscite fuori come code di lucertole
e ho messo in fila le parole dalla tua bocca alla mia facendo ordine
A volte io ho paura di voi più che della solitudine,
a volte io ho paura di voi più che della solitudine


venerdì 27 gennaio 2012

27/01



giovedì 26 gennaio 2012

Il diritto alla cazzata.






Non sono una che si scandalizza se si fa satira e ironia su cose che di comico  non hanno proprio nulla, ma hanno una comicità inconsapevole. E apprezzo sempre chi è in grado di coglierla.

Il parallelismo tra questa boutade di Schettino e quella dell'ex-presidente del Consiglio su Ruby (presunta nipote di Mubarak) in me come forse in altri è sorto spontaneo. 
Sbaglierò ma Schettino mi dà l'idea dell'uomo medio che si sente tanto furbo da voler essere Berlusconi, ma non è abbastanza intelligente da capire che solo Berlusconi può essere Berlusconi...altrimenti non sarebbe Berlusconi.
Non si rende conto che non ha un parlamento di fedeli servitori ai suoi piedi pronti a credere o far finta di credere a qualsiasi cazzata dice. Non ha giornali e telegiornali di sua proprietà, nè tantomeno giornalisti da lui stipendiati pronti a sostenere le sue cazzate. Insomma è uno che non ha capito che il diritto alla cazzata in Italia non è per tutti e nemmeno di tutti. 
Gli effetti del berlusconismo sono pericolosamente diffusi e spesso inconsapevoli. Come aveva detto Gaber in tempi non sospetti con un'acutezza micidiale "Non mi preoccupa Berlusconi in sé, ma Berlusconi in me".
Ed ecco che basta che un qualunque comico o sedicente comico pubblichi sul suo profilo Twitter la foto-ricordo di alcuni ragazzi con alle spalle il relitto della Costa Concordia (stupida e di cattivo gusto quanto si vuole, ma io ci aggiungerei un bel chissenefrega) con la didascalia...Il problema è questo... per far seguire centinaia di commenti scandalizzati al grido di "O tempora...o mores". Senza rendersi conto che è una strategia tipica delle armi di distrazione di massa.
E' davvero così importante? E' davvero il segno della perdita di valori del nostro tempo? Non so, ma parafrasando un famoso aforisma, per me... l'idiozia degli altri finisce dove inizia la mia intelligenza.

giovedì 19 gennaio 2012

Titanic 3D: non lo guarderò perché...


Essenzialmente perché mi ha fatto schifo senza 3D, non vedo come il 3D possa rendermelo più gradito o migliorarlo.
Sono fortemente contraria al 3D, se utilizzato per ricicciare vecchi film, invece di produrre film nuovi, magari più interessanti e se  proprio è necessario in 3D, ma anche no...
Sono fortemente contraria al 3D perché nell'ameno (si fa per dire) cinema della mia "ridente" città vista la maggiorazione del prezzo del biglietto...portano i film ricicciati in 3D e BASTA! Trovo la cosa alquanto sconfortante e irritante.
Per quanto riguarda il mio schifare il film Titanic...sono stata tacciata da un conoscente di essere un'incompetente in maniera cinematografica (cosa sicuramente vera io i films mi limito a guardarli), e di fermarmi solo al fatto se mi piace la trama o la recitazione, senza soffermarmi sull'abilità tecnica nella realizzazione del film . Tutto vero...forse...oppure può essere che a mio modestissimo parere, la pur spettacolare e tecnicamente avanzata scena in cui affonda la nave...non mi ripaga della stucchevole, lenta, infiniterrima scena dei piccioni Kate e Leo che agonizzano su un pezzo di legno in mezzo al mare. Sorvolo sulla colonna sonora che è meglio...

sabato 7 gennaio 2012

Alla scoperta di Fabrizio Bosso...

Finalmente un canale che propone contenuti culturali... Rai 5... spaziando tra le varie forme d'arte. Musica (tutta la musica), danza, teatro. Curiosando tra i programmi on demand alla ricerca di uno splendido documentario di Jimi Hendrix, che purtroppo non ho trovato... ho scoperto un programma veramente interessante "The Snatch"... alla scoperta di alcuni tra i più talentuosi musicisti italiani. 
Tra i vari "ritratti" quello che ha attirato subito la mia attenzione è quello di Fabrizio Bosso, trombettista straordinario. Dice di lui il mentore Peppe Vessicchio: "Il suono di Fabrizio... è... un suono speciale. In un solo suono, a volte, mi sembra di sentire tutto il brano... che sta per scorrere. E questa è una dote rarissima... in un solo suono".
Mi piace tantissimo l'impostazione del programma e il modo di presentare l'arte e gli artisti. 
A parlare di Fabrizio, oltre al mentore Peppe Vessicchio, altri due artisti altrettanto bravi Antonello Salis e Lorenzo Tucci. Mi sono rimaste particolarmente impresse alcune parole di Lorenzo Tucci: "Fabrizio preferisce suonare sempre un Jazz che arrivi diretto, per cui la gente non si deve porre il problema, non si deve chiedere nulla quando ascolta un concerto che sia di jazz, pop, rock, musica celtica. Deve dire... che bello, mi piace... oppure... che brutto... , ma non deve fare... oddio non lo so questi cosa hanno fatto hanno bluffato. No sai siccome io di jazz non ne capisco, allora sto zitto... No. Tu non ne capisci te lo faccio capire io. Questa è la cosa bella che un  musicista deve fare. E in questo Fabrizio è un gigante".


Sotto il link per vedere la puntata e un video di una straordinaria performance di Fabrizio Bosso con gli High Five Quintet.

The Snatch - 26/10/11