Ho letto le prime 30 pagine...ho fatto una pausa e poi ho letto tutto il resto. Tutto d'un fiato. Un po' perché è quello che sempre faccio con i libri. Un po' perché smettere di leggere sarebbe stato come spegnere una Caterina de' Medici. E le Caterina de' Medici non si spengono, si lasciano morire.
La capacità di Baricco di armonizzare nei suoi libri personaggi che presi da soli ed estrapolati dal contesto sembrerebbero semplicemente buffi, stonati è la caratteristica che amo più di ogni altra.
Pittori che dipingono il mare con l'acqua del mare, musicisti che cercano le note che non esistono o costruttori di lampadine che durano un tempo determinato.
A questi personaggi mi affeziono e ogni volta che qualcosa me li fa ricordare sorge spontaneamente un sorriso sul mio viso. Da oggi in poi una lampadina non sarà più solo una lampadina. In quella lampadina ci sarà sempre una scia del vecchietto di Camden Town.
Come sempre Baricco ha su di me un potere di fascinazione che non ha eguali.
Mr. Gwyn è una storia commovente, divertente e malinconica. Tra le pagine si legge il desiderio di quello che vorremmo essere e non siamo. Di quello che vorremmo essere, ma non possiamo essere. Si legge la voglia e la speranza di trovare qualcuno capace di leggerci dentro e vedere tutto questo. Jasper Gwyn rappresenta questa speranza. Perché lui riesce a leggere la persone (non i libri quelli sono buoni tutti). Forse riportare le persone a casa significa questo...far sentire le persone comprese. Sapere che da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che è riuscito a vedere dentro di noi. Qualcuno che è risuscito ad andare al di là di quello che mostriamo, di quello che appariamo...insomma qualcuno capace di mettere a nudo...la nostra anima.
Ho amato questo libro dalla prima all'ultima pagina. Mi sono lasciata rapire e tenere in ostaggio per alcune ore dalle parole, dalle immagini, dalle sensazioni e dai personaggi. E ancora mi sento ostaggio, perché voglio esserlo.