giovedì 26 gennaio 2012

Il diritto alla cazzata.






Non sono una che si scandalizza se si fa satira e ironia su cose che di comico  non hanno proprio nulla, ma hanno una comicità inconsapevole. E apprezzo sempre chi è in grado di coglierla.

Il parallelismo tra questa boutade di Schettino e quella dell'ex-presidente del Consiglio su Ruby (presunta nipote di Mubarak) in me come forse in altri è sorto spontaneo. 
Sbaglierò ma Schettino mi dà l'idea dell'uomo medio che si sente tanto furbo da voler essere Berlusconi, ma non è abbastanza intelligente da capire che solo Berlusconi può essere Berlusconi...altrimenti non sarebbe Berlusconi.
Non si rende conto che non ha un parlamento di fedeli servitori ai suoi piedi pronti a credere o far finta di credere a qualsiasi cazzata dice. Non ha giornali e telegiornali di sua proprietà, nè tantomeno giornalisti da lui stipendiati pronti a sostenere le sue cazzate. Insomma è uno che non ha capito che il diritto alla cazzata in Italia non è per tutti e nemmeno di tutti. 
Gli effetti del berlusconismo sono pericolosamente diffusi e spesso inconsapevoli. Come aveva detto Gaber in tempi non sospetti con un'acutezza micidiale "Non mi preoccupa Berlusconi in sé, ma Berlusconi in me".
Ed ecco che basta che un qualunque comico o sedicente comico pubblichi sul suo profilo Twitter la foto-ricordo di alcuni ragazzi con alle spalle il relitto della Costa Concordia (stupida e di cattivo gusto quanto si vuole, ma io ci aggiungerei un bel chissenefrega) con la didascalia...Il problema è questo... per far seguire centinaia di commenti scandalizzati al grido di "O tempora...o mores". Senza rendersi conto che è una strategia tipica delle armi di distrazione di massa.
E' davvero così importante? E' davvero il segno della perdita di valori del nostro tempo? Non so, ma parafrasando un famoso aforisma, per me... l'idiozia degli altri finisce dove inizia la mia intelligenza.

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